La danza del Settecento rappresenta un periodo di straordinaria trasformazione e sviluppo, sia dal punto di vista tecnico che culturale. In un’epoca segnata dall’eleganza delle corti europee e dall’ascesa della borghesia, le danze assumono un ruolo centrale nella società, influenzando le arti e il costume. Vediamo quali erano le danze più in voga del Settecento, analizzando il loro contesto storico, le innovazioni tecniche, i protagonisti e il lascito di questo periodo.
Il contesto storico e culturale della danza settecentesca
La danza del Settecento non può essere compresa senza uno sguardo al contesto storico e culturale che ne ha influenzato l’evoluzione.
L’influenza delle corti europee
Le corti europee, come quelle di Versailles o di Vienna, erano il cuore pulsante della danza. Qui si sviluppavano e si perfezionavano le forme di ballo più eleganti, destinate a riflettere il prestigio e il potere dei sovrani. Il minuetto, ad esempio, divenne la danza di corte per eccellenza, simbolo di raffinatezza e status sociale. La danza serviva non solo come intrattenimento, ma anche come mezzo per dimostrare l’educazione e il buon gusto.
L’ascesa della borghesia e la diffusione nei teatri pubblici
Con il progredire del secolo, la borghesia iniziò a rivendicare uno spazio maggiore nella società, e la danza si diffuse oltre i confini delle corti. I teatri pubblici divennero luoghi di incontro e di spettacolo per le classi emergenti. Danze popolari come la contredanse trovavano spazio accanto al balletto, segnando un’importante transizione verso forme di ballo più inclusive e sociali.
Innovazioni nei costumi e nella tecnica
Il Settecento segnò un cambiamento epocale anche per quanto riguarda i costumi e la tecnica, che evolvettero verso una maggiore praticità e virtuosismo.
Marie Camargo e l’evoluzione degli abiti di scena
Marie Camargo, ballerina innovativa e rivoluzionaria, fu tra le prime a rompere con le convenzioni del tempo. Accorciando le gonne e introducendo l’uso di scarpe senza tacco, rese possibile una maggiore libertà nei movimenti. Queste innovazioni permisero ai ballerini di eseguire salti e pirouette più complessi, portando la tecnica a un livello superiore.
La rivoluzione tecnica: passi e salti più liberi
La maggiore flessibilità dei costumi favorì anche un cambiamento nella tecnica. Movimenti più ampi, maggiore attenzione alla postura e un uso innovativo dello spazio scenico resero le performance più dinamiche e coinvolgenti. Il pubblico apprezzava sempre di più il virtuosismo, elevando la danza a una forma d’arte indipendente.
La nascita del balletto d’azione
Il balletto d’azione segnò una svolta fondamentale, spostando il focus dal virtuosismo tecnico alla narrazione espressiva.
Jean-Georges Noverre, considerato il padre del balletto moderno, introdusse l’idea che la danza dovesse raccontare una storia. Nei suoi scritti, come le “Lettere sulla danza”, sosteneva l’importanza di una drammaturgia chiara, capace di emozionare il pubblico attraverso i movimenti.
Con Noverre, l’espressività divenne centrale. Ogni gesto doveva avere un significato, contribuendo a creare una connessione emotiva tra ballerino e spettatore. Questa innovazione influenzò profondamente la danza, anticipando molti elementi del balletto moderno.
Le danze più popolari del ‘700
Durante il Settecento, diverse danze conquistarono le corti e i teatri, ciascuna con caratteristiche distintive.
Il minuetto: la danza dell’eleganza
Il minuetto, caratterizzato da movimenti lenti e misurati, era sinonimo di eleganza e armonia. Ogni passo era studiato per esaltare la grazia del ballerino, rendendolo la scelta privilegiata per le occasioni formali.
La gavotta: ritmo e tradizione
La gavotta, con il suo ritmo vivace e i passi in coppia, rappresentava una perfetta combinazione di tradizione e divertimento. Era particolarmente apprezzata per la sua capacità di coinvolgere i partecipanti, creando un’atmosfera di leggerezza.
La sarabanda: lentezza e solennità
A differenza della gavotta, la sarabanda si distingueva per il suo carattere solenne. Originaria della Spagna, questa danza era caratterizzata da movimenti lenti e profondi, spesso eseguiti con una musica ricca di pathos.
La tarantella: vivacità e folklore
La tarantella, emblema delle tradizioni popolari italiane, era nota per i suoi ritmi incalzanti e i movimenti energici. Nata come rito terapeutico, questa danza folkloristica si trasformò in un simbolo di festa e socialità.
La contredanse: la nascita della danza di gruppo
La contredanse segnò una rivoluzione nel ballo sociale, introducendo coreografie di gruppo che favorivano l’interazione tra i partecipanti. La sua popolarità si estese rapidamente, rendendola una delle danze più diffuse del tempo.
La bourrée: l’energia delle origini popolari
Con i suoi movimenti energici e il ritmo coinvolgente, la bourrée incarnava la vitalità delle tradizioni contadine. Questa danza fu presto adottata dalle corti, mantenendo però il suo spirito autentico.
L’arte della notazione coreografica
Per preservare e diffondere le coreografie, nel Settecento furono introdotti importanti sistemi di notazione.
La “Chorégraphie”, opera di Raoul-Auger Feuillet, introdusse un metodo per rappresentare i passi di danza attraverso simboli grafici. Questo sistema rese possibile la trasmissione precisa delle coreografie, contribuendo alla loro conservazione.
Grazie alla notazione, molte coreografie vennero standardizzate, favorendo la loro diffusione oltre i confini geografici. Questo processo fu fondamentale per la professionalizzazione della danza.
L’eredità della danza del Settecento nel balletto classico
Le innovazioni del Settecento hanno lasciato un segno indelebile, influenzando profondamente lo sviluppo del balletto classico.
Molti degli elementi introdotti nel Settecento, come l’attenzione alla narrazione e alla tecnica, sono diventati pilastri del balletto moderno. Coreografi e ballerini hanno continuato a ispirarsi a questo periodo per innovare e perfezionare l’arte della danza.
La danza del Settecento rappresenta un punto di incontro tra le tradizioni del passato e le sperimentazioni future. Le sue innovazioni tecniche e culturali hanno gettato le basi per l’evoluzione di questa forma d’arte, rendendola un linguaggio universale e senza tempo.